Durante  gli appuntamenti di approfondimento e confronto del giovedì sera, la Commissione Audit di ABACO ha analizzato gli indici di bilancio, quali segnali sull’andamento dell’attività d’impresa. Lo studio ha preso spunto dall’analisi dei dati storici, accompagnato da approfondimenti tecnici sulle metodologie di calcolo, la data quality e le possibili criticità operative.

L’analisi di bilancio si è confermata strumento fondamentale per comprendere l’andamento economico-patrimoniale e finanziario dell’impresa  e, più nello specifico, vera e propria lente di ingrandimento sulle singole aree gestionali: caratteristica, straordinaria, accessoria, finanziaria e fiscale.

La finalità è quella di accrescere la consapevolezza del management sui fatti che hanno determinato il risultato d’esercizio e sulle sue conseguenze.

Questa attività di intenso studio è stata anche suggerita dalla recente modifica dell’art. 2086 del Codice Civile, che richiede all’imprenditore di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla tempestiva rilevazione della crisi d’impresa e alla pronta constatazione dell’eventuale perdita di continuità aziendale. L’analisi di bilancio rappresenta, quindi, uno strumento oggi indispensabile, non solo necessario alla comprensione del reale andamento societario, ma anche per il puntuale rispetto delle prescrizioni normative. Una fonte informativa utile ad individuare per tempo la genesi della crisi, su cui intervenire con tempestività e risolvere per tempo una situazione di crisi insuperabile.

Inoltre, l’attenzione all’analisi di bilancio è destinata a crescere nei prossimi mesi con l’entrata in vigore, ormai prossima, del Codice della Crisi, incentrato sulla sostenibilità finanziaria delle imprese, sulla loro adeguatezza patrimoniale, sull’analisi della liquidità, sull’indebitamento tributario e previdenziale, con la previsione di soglie di allerta differenziate per settore di appartenenza, il cui superamento farà presupporre uno stato di crisi e l’intervento del nuovo organismo a sostegno del debitore: l’OCRI.

Da qui la nostra attenzione a sensibilizzare i Clienti.

Di seguito vi presentiamo brevemente alcuni indici espressivi dell’andamento economico-finanziario e della struttura patrimoniale dell’impresa:

   Indici di reddittività

  1. ROE: rapporto tra l’utile e il patrimonio netto – esprime la redditività complessiva dei mezzi propri investiti nell’azienda e fornisce un indicatore di confronto con investimenti alternativi, anche a differente rischio (quali, ad esempio, BOT e CCT);
  2. ROI: quoziente tra il risultato operativo (EBIT) e il totale attivo – rappresenta il rendimento della gestione tipica dell’azienda, in base alle risorse investite in tale attività, raccolte a titolo di debito o di capitale di rischio;
  3. ROS: confronta il risultato operativo (EBIT) e i ricavi di vendita – esprime il reddito medio generato a fronte di ogni unità di ricavo realizzata, ovvero la redditività delle vendite. Così facendo è possibile verificare l’incidenza dei costi della gestione caratteristica sui ricavi di vendita.

   Indici di liquidità

  1. CURRENT RATIO: capacità di far fronte ai debiti a breve. È calcolato come rapporto tra le disponibilità a breve (liquidità immediate, liquidità differite e magazzino) e debiti a breve;
  2. QUICK RATIO: a differenza del current ratio si considerano a numeratore le sole disponibilità a breve, escludendo quindi le differite ed il magazzino;
  3. MARGINE DI STRUTTURA: l’indicatore viene calcolato come differenza tra il capitale proprio e le attività immobilizzate. Il suo significato rimarca la capacità dell’azienda di coprire gli investimenti fissi con i mezzi propri;
  4. LEVERAGE: è il rapporto tra capitale proprio e capitale di terzi ed ha come obiettivo quello di verificare il livello di rischio finanziario, legato alla dipendenza da fonti di finanziamento esterne.

   Indici finanziari

  1. POSIZIONE FINANZIARIA NETTA/EBITDA: sotto la lente di ingrandimento della comunità finanziaria, dei professionisti e delle banche come indicatore in grado di svelare l’appetibilità di un’impresa – dà un’indicazione degli anni necessari per ripagare i debiti finanziari utilizzando la totalità dei flussi operativi “potenziali” (EBITDA) derivanti dalla gestione caratteristica;
  2. EBIT/ONERI FINANZIARI: rappresenta il grado di copertura che il reddito operativo (EBIT) è in grado di fornire al costo delle risorse finanziarie;
  3. TEXAS RATIO: l’indicatore rapporta i crediti a rischio con il patrimonio tangibile (ossia il capitale netto diminuito delle immobilizzazioni immateriali). L’obiettivo è di verificare che la società sia in grado di far fronte a tali perdite con il proprio patrimonio;
  4. CREDITI DETERIORATI/CREDITI: Il quoziente indica la percentuale di crediti deteriorati sul totale dei crediti.

Venendo ora all’analisi della struttura patrimoniale attiva, questa si concentra principalmente sul confronto dell’incidenza delle seguenti voci di bilancio sul totale delle attività:

  • LIQUIDITA’ IMMEDIATE: fanno parte di questa categoria le attività prontamente disponibili e caratterizzate da elevato grado di liquidità;
  • LIQUIDITA’ DIFFERITE: si tratta di impieghi di capitale che sono in attesa di trasformarsi in denaro liquido, come ad esempio crediti verso clienti, prestiti a breve termine;
  • MAGAZZINO: beni destinati alla vendita o che concorrono alla loro produzione nella normale attività dell’impresa;
  • IMMOBILIZZAZIONI: Le immobilizzazioni sono gli elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente e quindi a fecondità ripetuta.

Per quanto concerne il passivo patrimoniale, è invece necessario verificare con attenzione:

  • DEBITI A BREVE: in questa categoria rientrano tutti quei debiti che hanno effettiva scadenza entro 12 mesi, tra i quali spiccano i debiti verso fornitori, debiti correnti verso banche;
  • DEBITI A MEDIO/LUNGO TERMINE: all’interno di questa categoria troviamo i debiti che oltrepassano i 12 mesi di scadenza, come ad esempio i mutui, i finanziamenti, il fondo TFR;
  • PATRIMONIO NETTO: ll patrimonio netto è l’insieme dei mezzi propri determinato dal capitale sociale apportato dai soci e dalle riserve di capitali e di utili costituite nel corso della vita dell’impresa.

Chi volesse intraprendere questo percorso specialistico è invitato a contattarci. Saremo lieti di fornire risposta alle Vostre richieste e a fissare un appuntamento operativo presso la Vostra sede.

p. ABACO COMMERCIALISTI ASSOCIATI

Dott. Giacomo Grenzi                                                                                                       Dott. Francesco Lavino

FOLLOW US ON