Il welfare aziendale rappresenta l’insieme di azioni che un’azienda può intraprendere per il benessere dei dipendenti. Per attivare un piano di welfare è necessario redigere un regolamento interno, oppure un accordo di secondo livello rivolto alla generalità o a categorie omogenee di dipendenti, all’interno del quale devono essere definite regole, tempistiche di fruizione e i soggetti beneficiari. I fringe benefit, invece, non necessitano di un regolamento aziendale e possono essere erogati direttamente ad personam, ad esempio come premio per un lavoro svolto.

Dal punto di vista fiscale, i Welfare Aziendali sono deducibili per l’azienda erogatrice ed esclusi dal reddito di lavoro dipendente ai sensi dell’art. 51 co. 2 del TUIR. Tra questi rientrano, a titolo esemplificativo, le prestazioni, opere, servizi corrisposti al dipendente in natura o sotto forma di rimborso spese, aventi finalità di rilevanza sociale. Per quanto riguarda i Fringe Benefit, invece, occorre analizzare alcuni criteri speciali di determinazione del loro valore:

  • Auto in uso promiscuo ai dipendenti: il fringe benefit è determinato in base all’inquinamento del veicolo;
  • Prestiti ai dipendenti: il fringe benefit è costituito dal 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato in base al tasso ufficiale della BCE vigente al termine di ciascun anno e l’importo degli interessi effettivi;
  • Fabbricati in uso ai dipendenti: il fringe benefit è la differenza tra la rendita catastale, aumentata di tutte le spese inerenti (es. utenze, spese condominiali, ..), e quanto corrisposto per il godimento del fabbricato;
  • Trasporto ferroviario: il fringe benefit sull’importo corrispondente all’introito medio passeggero/km desunto dal Conto nazionale dei trasporti e stabilito con decreto.

Abaco è a tua disposizioni per chiarimenti in materia.

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