Il trattamento di fine mandato (TFM) rappresenta un compenso, generalmente ulteriore rispetto quelli ordinario, che può essere erogato agli Amministratori di società al termine del loro mandato. Lo statuto o l’assemblea possono prevedere l’attribuzione agli amministratori di tale compenso, che sarà assoggettato a tassazione al momento dell’effettiva percezione.
Secondo la normativa fiscale, lato società (art 105, co. 4, TUIR), le indennità TFM accantonate sono deducibili in capo all’impresa nei limiti delle quote maturate nell’esercizio, ovvero per competenza; secondo quanto chiarito dall’Agenzia Entrate (Risoluzione n. 211/2008 – n.124/2017), la deducibilità degli accantonamenti TFM è subordinata al fatto che il diritto all’indennità risulti da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto; se la condizione non è rispettata, l’accantonamento risulterà non deducibile e sarà deducibile al momento dell’erogazione, secondo il principio di cassa. A garanzia del pagamento dell’indennità di fine mandato, le società possono stipulare apposite polizze assicurative, volte a garantire l’accantonamento graduale e allo stesso tempo, ottenere un rendimento finanziario.
Lato amministratori, ai sensi dell’art. 17, co.1 lett. c), TUIR, le indennità percepite a titolo di TFM sono soggette a tassazione separata se il diritto risulta da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto, fino all’importo di 1 ml di euro; per il solo importo eccedente, si applica la tassazione ordinaria: come chiarito dall’INPS, in una nota del 2002, il TFM degli amministratori è assoggettato al contributo INPS – Gestione Separata, indipendentemente dalla modalità di tassazione fiscale.
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