Al fine di facilitare un dialogo corretto e costruttivo tra l’impresa e il sistema bancario, all’interno di quest’ultimo è stata attuata una riorganizzazione delle divisioni commerciale e credito, favorendo l’accentramento decisionale e una limitazione delle autonomie periferiche. La banca, nel valutare un’impresa, sintetizza tutte le informazioni in suo possesso ed esprime un giudizio sull’affidabilità del richiedente tramite il rating. Nel dettaglio, il rating indica la probabilità che un’impresa richiedente un credito sia solvibile e in grado di restituire il denaro preso in prestito. Migliore è il giudizio assegnato, maggiore è la possibilità che quest’ultima possa accedere al finanziamento e ottenere migliori tassi di interesse. Il giudizio sul grado di solvibilità di un’impresa è espresso sulla base delle seguenti informazioni:

a) informazioni quantitative provenienti principalmente dal Bilancio, come ad esempio la reddittività e la struttura finanziaria, nonché la precisione della Nota Integrativa;
b) informazioni qualitative come la storia dell’impresa, il settore in cui opera e le abitudini di pagamento;
c) informazioni andamentali, nelle quali rientrano i rapporti con il sistema bancari e la posizione in Centrale Rischi.

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