A differenza delle società di capitali e di persone, le società cooperative non perseguono il profitto e l’accumulo di capitale, ma hanno uno scopo mutualistico, così come previsto dall’articolo 2511 del Codice civile. Avere uno scopo mutualistico significa fornire beni, servizi e lavoro ai soci, spesso a condizioni più vantaggiose di quelle disponibili sul libero mercato. Per distinguere una cooperativa a mutualità prevalente da una a mutualità non prevalente è necessario capire quanto i soci incidano sull’operato della cooperativa stessa, in qualità di beneficiari, consumatori o dipendenti. Per scoprirlo occorre analizzare:
- Requisiti qualitativi, che riguardano la natura della cooperativa stessa, ossia l’appartenenza a determinate categorie imposte dalla legge;
- Requisiti quantitativi, secondo i quali almeno il 50% dell’attività cooperativa deve essere svolta dai soci. Tale condizione di prevalenza viene calcolata in maniera diversa a seconda del tipo di cooperativa.
È importante sottolineare che il rispetto dei requisiti quantitativi va dimostrato ogni anno e non è quindi un fattore acquisito a tempo indeterminato. A tal proposito, il Revisore Legale dei Conti (o il Collegio Sindacale incaricato della funzione di Revisione Legale dei Conti) è tenuto ad inserire nella relazione annuale anche un paragrafo dedicato a tale verifica, indicando analiticamente i calcoli.