L’obiettivo del revisore è di applicare appropriatamente il concetto di significatività nella pianificazione e nello svolgimento della revisione contabile. La significatività non è un valore puntuale, bensì un intervallo più o meno ampio di valori tra ciò che è significativo e ciò che non lo è nella valutazione del rischio da parte del revisore.
Si distinguono tre tipi di significatività:
- Significatività per il bilancio nel suo complesso;
- Significatività Operativa;
- Significatività Specifica.
La significatività complessiva punta a individuare l’Importo soglia per valutare se il bilancio contiene errori significativi, attiene al giudizio professionale e non è un semplice calcolo meccanico. Spesso nella pratica si fa riferimento al risultato operativo applicando una percentuale dal 3% al 7%. Se questo non rappresenta un parametro adeguato, allora si deve tenere conto di altri elementi.
La significatività operativa è determinata per ridurre a un livello appropriatamente basso la probabilità che l’insieme degli errori non corretti e non individuati nel bilancio superi la significatività per il bilancio nel suo complesso. È determinata “in misura inferiore alla significatività per il bilancio nel suo complesso” (ISA Italia 320 par. A10). la prassi professionale determina la significatività operativa all’interno di un intervallo tra il 60% e l’85% della significatività per il bilancio nel suo complesso.
In alcuni casi, può essere necessario identificare errori di misura inferiore rispetto alla significatività generale per il bilancio relativamente ad aree particolarmente sensibili per gli utilizzatori del bilancio. In queste circostanze, il revisore stabilisce un livello di significatività specifica, inferiore alla significatività per il bilancio nel suo complesso, per ognuna di queste aree sensibili.